L’educazione delle farfalle – Donato Carrisi

Incipit L'educazione delle farfalle - Donato Carrisi

Incipit L’educazione delle farfalle

La città di vetro era una specie di miraggio in mezzo alla vasta pianura. L’aveva vista apparire così dall’oblò di un aereo, la prima volta che ci era venuta. Le torri di cristallo tremolanti nell’aria rarefatta. Il bagliore del sole sull’acciaio. Il cielo che si riflette sui palazzi.
Da quel momento, Serena si era abituata a figurarsi così il posto in cui aveva scelto di vivere. Milano era una grande cattedrale di specchi.
Vi si era trasferita subito dopo il master in Corporate Finance alla Hult. Londra non era mai stata la sua dimensione ideale e, forse, era fin troppo scontata per una broker. Ma a Milano aveva trovato il giusto appagamento per il proprio stato d’animo.
Il suo posto era in alto. Non sarebbe mai più scesa sulla terra. La città fra le nuvole era l’allegoria perfetta per le sue ambizioni.
Il suo ufficio si trovava al ventitreesimo piano di un grattacielo, il suo appartamento al diciannovesimo di un altro. A parte il panorama che si godeva da lassù, nella città fra le nuvole si viveva velocemente e, per questo, bisognava essere sempre al passo con l’accadere delle cose, non solo nel mondo degli affari. Il rischio era rimanere indietro ed essere tagliati irrimediabilmente fuori.

Incipit tratto da:
Titolo: L’educazione delle farfalle
Autore: Donato Carrisi
Casa editrice: Longanesi
In copertina: grafica di Andrea Falsetti / Cahetel
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’educazione delle farfalle

L'educazione delle farfalle - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

Acquista qui 150

La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.
Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre».
Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo?
E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?
Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
(Longanesi)

Cronologia opere, libri, biografia di Donato Carrisi su Incipitmania

La casa delle luci – Donato Carrisi

Incipit La casa delle luci - Donato Carrisi

Incipit La casa delle luci

Pietro Gerber era morto il primo lunedì di luglio, verso le dieci e trenta di una calda mattina d’estate.
Eppure quell’evento avrebbe rappresentato appena un episodio nel computo finale della sua vita. Col tempo sarebbe stato ridotto alla consistenza fugace di un aneddoto da catalogare nella memoria insieme a tanti altri. Era perfino errato definirlo «un ricordo», poiché di quel momento Pietro Gerber avrebbe rammentato ben poco.
Solo i dettagli che avevano preceduto l’evento fatale.
La camera lilla al primo piano della villa a Porto Ercole. Il profumo di lavanda. Il letto rifatto. La finestra spalancata sul giardino, con le tende di pizzo che fluttuavano come fantasmi verso il cielo azzurro. Quella specie di gemito emesso dalle sue logore scarpe da tennis sulle mattonelle di cotto, mentre correva a rifugiarsi sul balcone, inseguito da un’orda di coetanei determinati a catturarlo per far terminare il gioco. Il sudore che gli grondava dall’attaccatura dei capelli sulle guance accaldate mentre attraversava la stanza. Il gusto salato delle goccioline che gli finivano in bocca. Il fiatone e il sorriso ignaro che gli illuminava il viso mentre si voltava per un istante a controllare gli inseguitori alle calcagna. I calzoncini corti. La maglietta sbiadita di Pikachu. Le croste alle ginocchia per le troppe cadute in bicicletta. La pelle abbronzata. Il sapore di rosmarino nascosto nell’aria dell’estate.
La spensieratezza dei suoi undici anni, tre mesi, sedici giorni, dieci ore, ventinove minuti e una manciata di secondi.
Le braccia protese verso la balaustra di ferro battuto che, secondo le sue previsioni, avrà il compito di frenare la sua corsa. La ringhiera che sembra svolgere a dovere quella mansione appena Pietro vi si appoggia con tutto il corpo, ma che poi ondeggia inaspettatamente, come fosse fatta di gomma. E assurdamente, ribellandosi all’immobilità a cui è stata costretta per decenni, si disancora dal muro della vecchia casa, iniziando un viaggio verso l’ignoto come se si sentisse in grado di smentire la forza di gravità e, addirittura, di volare. Il relitto di metallo che lo trascina con tutto il proprio peso nell’abisso, mentre lui si tiene ancora aggrappato. Il sorriso di bambino che gli si spegne sulla faccia mentre affondano insieme nel vuoto. Gli occhi che si riempiono di terrore quando vedono avvicinarsi velocemente la ghiaia bianca del giardino. Il colpo dell’impatto, che uno si aspetta simile a una fragorosa esplosione, ma che invece è solo il suono cupo e netto di qualcosa che si spezza e che precede il buio.

Incipit tratto da:
Titolo: La casa delle luci
Autore: Donato Carrisi
Casa editrice: Longanesi
In copertina: © Andrei Cosma / Trevillion Images; Grafica di Andrea Falsetti / Cahetel
Qui è possibile leggere le prime pagine di La casa delle luci

La casa delle luci - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

Acquista qui 150

Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina… Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini.
Da qualche tempo Eva non è più ­davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo.
Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario.
È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui.
La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipno­si, non gli è sconosciuta.
E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino.
Perché a undici anni Pietro Gerber è morto.
E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.
(Ed. Longanesi)

La casa delle luci - Audiolibro - Donato Carrisi

Cronologia opere, libri, biografia di Donato Carrisi su Incipitmania

La casa senza ricordi – Donato Carrisi

Incipit La casa senza ricordi – Donato Carrisi

Incipit La casa senza ricordi

Anche quel mercoledì, l’allevatrice di cavalli si svegliò nel proprio letto senza alcun preavviso, semplicemente spalancando gli occhi. E, anche quel mercoledì, per prima cosa si voltò verso la sveglia a corda sul suo comodino ed ebbe la conferma che erano le 3.47 spaccate.
Forse avrebbe dovuto indagare sulle ragioni per cui, da qualche settimana ormai, si ridestava sempre alla stessa ora precisa, senza sgarrare nemmeno di un minuto. Una parte di lei era persuasa che ci fosse un motivo se quel numero adesso ricorreva come una strana cabala nella sua vecchiaia. Un’altra parte, però, preferiva non approfondire, poiché era convinta che, specie a una certa età, si dovesse lasciare qualche domanda inevasa. Se non altro, per scaramanzia oppure per semplice precauzione. Altrimenti sarebbe stato un attimo iniziare a interrogarsi su altre cose, ben più rilevanti. Come, ad esempio, il senso della vita o cosa succeda esattamente dopo che si muore. A ottantadue anni era meglio evitare certe questioni. Anche perché i vecchi, pur non volendolo ammettere, conoscono già tutte le risposte.
Così, il mistero delle 3.47 l’avrebbe accompagnata per il tempo che le restava ed era sicura che, il giorno in cui il suo orologio interiore si fosse sbagliato anche solo di un minuto, sarebbe stato anche quello in cui lei non si sarebbe risvegliata affatto.
A causa dell’insonnia, riusciva a dormire al massimo quattro o cinque ore per notte. Avrebbe voluto essere così a vent’anni. Invece adesso aveva molti più minuti a disposizione e quasi niente con cui riempirli. E ogni anziano sa che, anche se i secondi scorrono leggeri, i minuti sono pesanti come sassi. Così la vecchiaia era tutta una lotta fra il tempo che correva verso l’inesorabile e il tempo che, invece, non passava mai. Infatti, prima di arrivare a metà giornata, lei avrebbe già finito di occuparsi dei cavalli. Il resto era solo allenamento alla noia dell’eternità.
Ma non aveva scelta.

Incipit tratto da:
Titolo: La casa senza ricordi
Autore: Donato Carrisi
In copertina: Carlo Dell’Acqua, Untitled (S/Oggetti parziali) #3, 2018
Grafica di Andrea Falsetti / Cahetel
Casa editrice: Longanesi
Qui è possibile leggere le prime pagine di La casa senza ricordi

La casa senza ricordi - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

Acquista qui 150

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile.
L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia.
E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa.
Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata.
L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni.
Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino.
Ma la storia che racconta non appartiene a lui.
(Ed. Longanesi)

La casa senza ricordi - Audiolibro - Donato Carrisi

Cronologia opere, libri, biografia di Donato Carrisi su Incipitmania