Timbuctú – Paul Auster

Incipit Timbuctú - Paul Auster

Incipit Timbuctú

Mr Bones sapeva che Willy non sarebbe rimasto a lungo in questo mondo. La tosse era dentro di lui da più di sei mesi, e non c’era ombra di possibilità che se ne liberasse. Lentamente, inesorabilmente, senza mai deviare verso un miglioramento, il male aveva assunto vita autonoma, crescendo dal leggero rantolo catarroso nei polmoni del 3 di febbraio alle parossistiche danze di espettorazione e allo sputare convulso di piena estate. Tutti elementi già abbastanza tragici: ma nelle ultime due settimane si era insinuata nella musica dei bronchi una tonalità nuova – un che di rigido, martellante, pietroso – e ora gli attacchi erano così frequenti che praticamente non si interrompevano mai. Ogni volta che iniziavano, Mr Bones pensava che il corpo di Willy stesse per scoppiare a causa della pressione che deflagrava come un fuoco artificiale contro le pareti della sua cassa toracica. Immaginava che il gradino successivo sarebbe stato il sangue, e quando alla fine quel fatale momento arrivò, un sabato pomeriggio, fu come se tutti gli angeli del cielo avessero aperto la bocca e si fossero messi a cantare. Mr Bones ne fu testimone sul ciglio della strada fra Washington e Baltimora, mentre Willy espettorava nel fazzoletto qualche misero grumo rosso, e in quel luogo, in quel momento, seppe che anche l’ultimo filo di speranza era spezzato. L’odore della morte si era insediato in Willy G. Christmas e di certo, come è certo che il sole sia una lampada tra le nubi che si accende e si spegne ogni giorno, si stava avvicinando la fine.

Incipit tratto da:
Titolo: Timbuctú
Autore: Paul Auster
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: Timbuktu
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Timbuctú

Timbuctú - Paul Auster

Incipit Timbuktu

Mr. Bones knew that Willy wasn’t long for this world. The cough had been inside him for over six months, and by now there wasn’t a chance in hell that he would ever get rid of it. Slowly and inexorably, without once taking a turn for the better, the thing had assumed a life of its own, advancing from a faint, phlegm-filled rattle in the lungs on February third to the wheezy sputum-jigs and gobby convulsions of high summer. All that was bad enough, but in the past two weeks a new tonality had crept into the bronchial music—something tight and flinty and percussive—and the attacks came so often now as to be almost constant. Every time one of them started, Mr. Bones half expected Willy’s body to explode from the rockets of pressure bursting against his rib cage. He figured that blood would be the next step, and when that fatal moment finally occurred on Saturday afternoon, it was as if all the angels in heaven had opened their mouths and started to sing. Mr. Bones saw it happen with his own eyes, standing by the edge of the road between Washington and Baltimore as Willy hawked up a few miserable clots of red matter into his handkerchief, and right then and there he knew that every ounce of hope was gone. The smell of death had settled upon Willy G. Christmas, and as surely as the sun was a lamp in the clouds that went off and on every day, the end was drawing near.

Incipit tratto da:
Title: Timbuktu
Author: Paul Auster
Publisher: Picador
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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Mr Bones, eroe di questo nuovo romanzo di Paul Auster, è il cane fedele, compagno avventure e confidente di un poeta eccentrico e giramondo. Dalla casa di Brooklyn dove una notte William Gurevith vide e sentí Babbo Natale che gli parlava dal televisore e decise di conseguenza di assumere il nome d’arte di Willy G. Christmas, i due amici partono periodicamente per i loro vagabondaggi in giro per l’America. Ma la salute di Willy si fa di giorno in giorno piú malferma, e i manoscritti inediti del poeta rischiano con la sua morte di andare dispersi (Mr Bones, pur volendosene occupare, non garantisce di poterlo fare adeguatamente). Come Don Chisciotte e Sancio Panza prima di loro, Willy e Mr Bones partono dunque per la grande avventura: raggiungere a piedi Baltimora, dove Willy spera di ritrovare la sua amata professoressa di liceo, Bea Swanson. Ma Mrs Swanson sarà ancora viva? E se non lo è più, chi impedirà a Willy di svanire in quell’altro mondo conosciuto da tutti come “Timbuctú”? Comico e commovente, questo romanzo è per prima cosa una storia d’amore. Un’altra vita aspetta Mr Bones quando Willy perderà la sua, e per quanto ricca di affetto, cibo e calore, essa non potrà mai restituirgli i momenti di profonda intimità vissuti con il suo primo, pazzo, visionario padrone.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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Trilogia di New York – Paul Auster

Incipit Trilogia di New York – Paul Auster

Incipit Trilogia di New York

Cominciò con un numero sbagliato, tre squilli di telefono nel cuore della notte e la voce all’apparecchio che chiedeva di qualcuno che non era lui. Molto tempo dopo, quando fu in grado di pensare a ciò che gli era accaduto, avrebbe concluso che nulla era reale tranne il caso. Ma questo fu molto tempo dopo. All’inizio, non c’erano che il fatto e le sue conseguenze. La questione non è se si sarebbero potuti sviluppare altrimenti o se invece tutto fosse già stabilito a partire dalla prima parola detta dallo sconosciuto. La questione è la storia in sé: che abbia significato o meno, non spetta alla storia spiegarlo.
(Città di vetro)

Incipit tratto da:
Titolo: Trilogia di New York
Autore: Paul Auster
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: The New York Trilogy
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Trilogia di New York

Trilogia di New York - Paul Auster

Incipit The New York Trilogy

It was a wrong number that started it, the telephone ringing three times in the dead of night, and the voice on the other end asking for someone he was not. Much later, when he was able to think about the things that happened to him, he would conclude that nothing was real except chance. But that was much later. In the beginning, there was simply the event and its consequences. Whether it might have turned out differently, or whether it was all predetermined with the first word that came from the stranger’s mouth, is not the question. The question is the story itself, and whether or not it means something is not for the story to tell.
(City of glass)

Incipit tratto da:
Title: The New York Trilogy
Author: Paul Auster
Publisher: Green Integer
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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In una città stravolta e allucinata, in cui ogni cosa si confonde e chiunque è sostituibile, i protagonisti di queste storie conduono ciascuno un’inchiesta misteriosa e dall’esito imprevedibile. Tutto può cominciare con una telefonata nel cuore della notte, come nel caso di Daniel Quinn [Città di vetro], autori di romanzi polizieschi che accetta la sfida che gli si presenta nei panni di un detective sconosciuto. Ma può anche capitare che chi debba pedinare si senta a sua volta pedinato [Fantasmi]; o, ancora, che ci sia qualcuno che s’immedesima a tal punto nella vita di un amico da sposarne la vedova e adottarne il figlio…[La stanza chiusa]. Tre detective-stories eccentriche e avvincenti in cui Paul Auster inventa una sua New York fantastica, un “nessun luogo” in cui ciascun può ritrovarsi e perdersi all’infinito.
Ed è proprio nell’invenzione di questa solitudine che i personaggi della trilogia misurano il proprio io e scoprono il loro vero destino.
(Ed. Einaudi; Super ET)

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Uomo nel buio – Paul Auster

Incipit Uomo nel buio – Paul Auster

Incipit Uomo nel buio

Sono solo nel buio a rigirarmi il mondo nella testa mentre attraverso con fatica un’altra crisi d’insonnia, un’altra notte in bianco nei grandi spazi selvaggi d’America. Di sopra, mia figlia e mia nipote dormono ognuna nella propria stanza, sole anche loro: la mia unica figlia Miriam, di quarantasette anni, che dorme sola da cinque, e la sua unica figlia Katya, di ventitré, che dormiva con un ragazzo di nome Titus Small, ma ora Titus è morto e Katya dorme sola col suo cuore spezzato.

Incipit tratto da:
Titolo: Uomo nel buio
Autore: Paul Auster
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: Man in the Dark
Casa editrice: Eianudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Uomo nel buio

Uomo nel buio – Paul Auster

Incipit Man in the Dark

I am alone in the dark, turning the world around in my head as I struggle through another bout of insomnia, another white night in the great American wilderness. Upstairs, my daughter and granddaughter are asleep in their bedrooms, each one alone as well, the forty-seven-year-old Miriam, my only child, who has slept alone for the past five years, and the twenty-three-year-old Katya, Miriam’s only child, who used to sleep with a young man named Titus Small, but Titus is dead now, and Katya sleeps alone with her broken heart.

Incipit tratto da:
Title: Man in the Dark
Author: Paul Auster
Publisher: Picador
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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August Brill è un critico letterario in pensione, ha settantadue anni, e vive nel Vermont a casa della figlia per rimettersi da un incidente automobilistico che l’ha reso quasi invalido. Soffre di insonnia. Per tenere occupati i pensieri nelle lunghe ore in cui giace immerso nel buio, si inventa storie che lo conducano lontano dalla sua vita, lontano dalle storie vere che preferirebbe dimenticare: la morte recente della moglie Sonia e l’orribile assassinio in Iraq del ragazzo della nipote, Titus, che lavorava laggiù per un’impresa di costruzioni. Brill ha passato la vita a leggere i libri degli altri e adesso prova sollievo a inventare romanzi nella propria testa: immagina così un’America che si sfalda nel 2000, al momento della prima contestatissima elezione di George W. Bush. In questo paese parallelo, diviso tra stati che da quattro anni si combattono in una devastante guerra civile, non è avvenuto l’attentato dell’11 settembre 2001 e il conflitto in Iraq non è mai esistito. Nelle ore centrali della notte il percorso di Owen Brick, il protagonista di questa vicenda, un simpatico prestigiatore coinvolto suo malgrado in una trama alla quale non riesce a sottrarsi, si conclude tragicamente. E quando la nipote, Katya, anch’essa insonne, lo raggiunge nelle prime ore del mattino, Brill capisce che non può più sfuggire ai racconti veri, alla storia della sua vita.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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