Lesioni personali – Margaret Atwood

Incipit Lesioni personali – Margaret Atwood

Incipit Lesioni personali

Così sono arrivata qui, dice Rennie.

Il giorno prima, Jake se n’era andato. Verso le cinque ero tornata a casa a piedi dal mercato, con in mano il sacchetto della spesa e la borsetta. Non avevo granché da portare, ora che Jake non c’era più, e meno male, perché mi dolevano i muscoli della spalla sinistra e non ero stata costante con gli esercizi. Gli alberi lungo la strada avevano cambiato colore e le foglie cadevano sul marciapiede, gialle e marroni, e io pensavo: Be’, non va poi così male, sono ancora viva.
Il vicino di casa, un anziano cinese di cui non conoscevo il nome, stava sistemando il suo giardino. Quello di fronte a casa mia era stato lastricato per poterci parcheggiare la macchina. Segno che il valore della strada stava aumentando e che nel giro di qualche anno mi sarebbe toccato traslocare, anche se ormai avevo smesso di ragionare in termini di anni. Il vicino aveva strappato le piante secche, e a colpi di rastrello stava trasformando il terreno in un rettangolo in rilievo. In primavera piantava cose di cui ignoravo i nomi. Ricordo di aver pensato che avrei dovuto impararli, se intendevo vivere lì.
La macchina della polizia la notai, l’avevano lasciata vicino al parchimetro come un’auto qualsiasi, senza i lampeggianti accesi, ma visto che era a qualche porta di distanza non ci badai più di tanto. Laggiù si vedono molte più automobili della polizia di quante non se ne vedano più a nord.

Incipit tratto da:
Titolo: Lesioni personali
Autrice: Margaret Atwood
Traduzione: Guido Calza
Titolo originale: Bodily Harm
In copertina: illustrazione di Yuschav Arly ; Realizzazione grafica: theWorldofDOT
Casa editrice: Ponte alle Grazie
Qui è possibile leggere le prime pagine di Lesioni personali

Lesioni personali di Margaret Atwood

Incipit Bodily Harm

This is how I got here, says Rennie.

It was the day after Jake left. I walked back to the house around five. I’d been over at the market and I was carrying the shopping basket as well as my purse. There wasn’t as much to carry now that Jake wasn’t there any more, which was just as well because the muscles in my left shoulder were aching, I hadn’t been keeping up the exercises. The trees along the street had turned and the leaves were falling onto the sidewalk, yellow and brown, and I was thinking, Well, it’s not so bad, I’m still alive.
My next-door neighbor, an old Chinese man whose name I didn’t know, was tidying up his front yard. The yard in front of my house had been covered over with paving stones so you could park a car on it. That meant the street was going up rather than down, and in a few years I’d have to move; though I’d stopped thinking in years. My neighbor had pulled up the dead plants and was raking the earth into a raised oblong. In the spring he’d plant things I didn’t know the names for. I remember thinking it was time I learned the names, if I was going to live there.
I did notice the cruiser, which they’d left beside a meter like any other car, no flashing lights, but it was a few doors away so I didn’t pay much attention to it. You see more police cars down there than you might farther north.

Incipit tratto da:
Title: Bodily Harm
Author: Margaret Atwood
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

La vita di Rennie Wilford, una giovane giornalista di Toronto che scrive di viaggi e moda, sta prendendo una brutta piega. Per distrarsi e riprendersi, Rennie vola ai Caraibi, sulla piccola isola di St. Antoine, con l’intento di scrivere un pezzo di costume sulla località. Si trova così da un giorno all’altro prigioniera di un mondo in cui le regole di sopravvivenza che conosceva non funzionano più: un luogo in cui regna un’immobilità soffocante, rallentata e corrotta, scenario di una vicenda di potere, di traffico d’armi, di complesse e oscure reti di relazioni. Tradotto per la prima volta in Italia, un romanzo che contiene tutti i temi più cari a Margaret Atwood: il retaggio di un’educazione moralista, il rapporto con il proprio corpo, il ruolo della donna nella coppia e nella società, la libertà individuale e la democrazia. Comico, satirico, implacabile e terrificante, Lesioni personali è un’esplorazione della brama di potere, sia sessuale che politica, e del bisogno di compassione che va oltre ciò che normalmente intendiamo per amore