Fame blu – Viola Di Grado

Incipit Fame blu - Viola Di Grado

Incipit Fame blu

Quando Xu mi morde, quando mi ha tra i denti, nuda e cattiva su di me, io sto bene. Non è una cosa umana ma è accaduta lo stesso, come accadono i tifoni o i terremoti. È cominciata in un pomeriggio di novembre, contro i vetri del suo appartamento a Wujiaochang, con i fari bluastri dei centri commerciali in piena faccia, ed è proseguita in luoghi meno personali. Ex fabbriche tessili e macelli anni Trenta, luoghi pieni di logica e di abbandono, architetture algide e ferrose, luce autunnale alla deriva su filari di lamiere in disuso. Ero a Shanghai da poco più di un mese ma già la conoscevo intimamente. Nanjing Road che la attraversava come una colonna vertebrale, le periferie polverose lungo il fiume Huangpu, i parchi immensi con le bandiere spiegate e le peonie larghe e rosse come teste di neonato. I grattacieli glitterati del Bund e il vento arido che soffiava verso ovest e attraversava tutto, faceva tremare tutto, il vetro e l’acciaio e le siepi opulente, gli ex complessi industriali fatiscenti, i platani allineati nei quartieri occidentali. Ero lì solo da un mese e già mi sembrava casa, come sembrano casa tutte le cose che insieme soffocano e tengono al sicuro.
Non ho mai chiesto a Xu se lo ha già fatto con altre. Non le ho mai chiesto se sono la prima. Ma quando la notte vado con lei e le sue amiche smilze biondo ossigenate al Poxx mi ritrovo a guardare con apprensione i loro polsi, la cute, le caviglie sottili, per paura di trovare dei segni uguali ai miei. A volte un graffio rosato luccica per un attimo su un dito, o sull’orlo svasato di un sorriso. Ma non è una prova sufficiente, non è nulla: sotto le luci stroboscopiche è difficile vedere bene la pelle.

Incipit tratto da:
Titolo: Fame blu
Autrice: Viola Di Grado
Casa editrice: La Nave di Teseo
Immagine di copertina ©Tara Moore / GettyImages
Qui è possibile leggere le prime pagine di Fame blu

Fame blu di Viola Di Grado

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Quarta di copertina / Trama

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Dopo aver perso il fratello gemello, un’italiana solitaria lascia Roma e si trasferisce a Shanghai, la città dove lui sognava di vivere e aprire un ristorante. Lì, mentre insegna italiano ai cinesi, incontra una ragazza enigmatica: Xu. Anche Xu è in fuga da un passato turbolento: un padre violento, una madre evanescente, una famiglia numerosa che la voleva maschio. Accomunate da una solitudine che somiglia a una fame implacabile, le due ragazze si avvicinano sempre più l’una all’altra, divise tra il bisogno di affetto e la tentazione oscura di superare il limite oltre il quale il linguaggio si disgrega e l’eros diventa divoramento. Tra fabbriche tessili abbandonate e mattatoi degli anni ’30 scoprono una dimensione estrema in cui mordersi, appropriarsi dell’altra, è parte essenziale del rito amoroso.
In una Shanghai tentacolare e aliena che contiene ogni altra città e ogni altra storia, in cui le culture e i simboli dell’Asia si mescolano all’Europa, la ricerca dell’amore diventa un percorso vertiginoso in se stessi che annienta ogni tabù, ricordandoci i nostri sogni più bizzarri e potenti.
(Ed. La Nave di Teseo)