Pinguini arrosto – Fulvio Ervas

Incipit Pinguini arrosto – Fulvio Ervas

Incipit Pinguini arrosto

Gloglottano, mormorò Stucky all’agente Landrulli. «Gloglottano?»
«Esattamente. Io entro, tu vai sul retro».
«Sto pronto con la pistola?»
«Naturalmente. I tacchini sono pericolosissimi…»
Attorno al magazzino i vigili del fuoco stavano trascinando tubi che lasciavano una scia umida e schiumosa.
Stucky prese ad avanzare in quel tunnel che era un allevamento ficcato nella campagna trevigiana, nera di seminativi in attesa del mais. Non riusciva a distinguere i dettagli nella luce soffusa. L’odore di mangimi impiastricciati, poi, lo nauseava. Chissà cosa ci metteranno dentro, pensò.
Vide immobili masse scure; alle deboli luci che illuminavano le fila di abbeveratoi, i corpi dei tacchini morti erano mongolfiere gonfie di fumo. Gli altri sopravvissuti erano in fondo al capannone, ammassati sul lato destro e gloglottavano, rizzando spiritate teste con bargigli. Meleagris gallopavo, avrebbero potuto testimoniare sull’accaduto.
Stucky maledì qualcosa su cui era inciampato.

Incipit tratto da:
Titolo: Pinguini arrosto
Autore: Fulvio Ervas
Casa editrice: Marco y Marcos
Qui è possibile leggere le prime pagine di Pinguini arrosto

Pinguini arrosto - Fulvio Ervas

Quarta di copertina / Trama

Tacchini vittime di un incendio doloso, un fustacchione che molesta i corridori lungo le alzaie del Sile, di omicidi neanche l’ombra: tempi di stanca per l’ispettore Stucky, tempi di prosecco e spritz per le osterie di Treviso.
Tempi da rimpiangere in fretta quando il mattino di Pasqua, sulle scale del Tempio di Possagno, il cadavere scuro di un sacerdote turba il panorama armonioso e solare dei colli.
Un’indagine delicatissima, soprattutto se il cappellano del morto è un prete motociclista con gli occhi fin troppo blu, difensore delle sorgenti del paese contro le multinazionali dell’acqua minerale; soprattutto se una bella suora a lui vicina ha gettato il velo alle ortiche per poi gettare se stessa nella tromba delle scale…
Un’indagine che parte in canonica, prosegue al bar, devia in un casolare in rovina abitato da un pazzo, un saggio o un profeta.
Stucky si gode la pittoresca deposizione di Ma’ria, giovane badante rumena in guga dal perfido Mircea Spiridon, e si immerge di gusto tra la più varia e affascinante umanità.
Nel frattempo l’attenzione collettiva è attratta da una sciagura di più vaste proporzioni: brucia una grande fabbrica a Treviso, una colonna di fumo si solleva altissima sulla città…
Una commedia poliziesca delicata, sottile, piena di umorismo e di atmosfera. Una rassegna saporita di tipi umani, anse di fiumi, terre sempre aggredite eppure, magicamente, ancora d’incanto.
(Ed. Marcos Y Marcos; Gli Alianti)

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