Il giorno dei dinosauri – Joe R. Lansdale

Incipit Il giorno dei dinosauri – Joe R. Lansdale

Incipit Il giorno dei dinosauri

Il paesaggio non era male. Grandi alberi che si alzavano verso un cielo più azzurro degli occhi di una svedese, e vicino alla strada c’era dell’erba che cresceva così alta e appuntita che sembrava fatta di lance verdi.
Dopo essere rimasti chiusi in quel drive-in per chissà quanto tempo, con il cielo color catrame sopra la testa e tanta gente intorno che uno non poteva grattarsi il culo senza dare una gomitata al vicino, immagino che avrei dovuto sentirmi contento. Nessuno aveva intenzione di crocifiggermi e di mangiarmi, e questo non era poco. Ma nonostante fosse tutto così carino, aveva un’aria quasi dipinta, che non saprei spiegare: come lo scenario di un film con alberi ed erba veri e quello che sembrava un cielo vero, ma che era un po’ troppo azzurro e perfetto. Mi venne in mente una vecchia incisione su legno che avevo visto una volta in una rivista d’arte. L’incisione era del sedicesimo secolo, credo, forse prima, e si vedeva un monaco, carponi, che infilava la testa attraverso la volta del cielo notturno e guardava tutti i meccanismi dall’altra parte, gli aggeggi che fanno funzionare il mondo, e girare il sole e la luna nel cielo, e spegnere le stelle e danno la luce e il buio.
Mentre viaggiavamo, pensai al dinosauro e a come camminava, e i pensieri mi turbinavano in testa come girandole in una bufera. Il Tyrannosaurus Rex si era mosso in maniera fluida, d’accordo, ma vagamente meccanica, e non si era sentito una specie di ronzio mentre attraversava la strada, come quello di un orologio a batteria?
Probabilmente no. Ma già altre volte avevo sognato che c’erano questi alieni tentacolati, rigonfi, con gli occhi in cima a peduncoli, che ci stavano facendo tutte queste cose, usandoci come attori per dei film a basso costo che stavano girando. E se i miei sogni erano, come sospettavo, qualcosa più che semplici sogni, il risultato di un contatto con i processi mentali di questi alieni, allora poteva darsi che ci stessero facendo di nuovo quello che ci avevano fatto nel drive-in. I film a basso costo non vengono quasi sempre proiettati in coppia?
Cosa ancora più strana dei sogni era il mio desiderio di vedere qualcuno.

Incipit tratto da:
Titolo: Il giorno dei dinosauri
Autore: Joe R. Lansdale
Traduzione: Alfredo Colitto
Titolo originale: The Drive-In 2
Casa editrice: A. Mondadori

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Il giorno dei dinosauri - Joe R. Lansdale

Quarta di copertina / Trama

Se La notte del drive-in 1 e 2, i romanzi con cui ha avuto inizio la leggenda di Joe Lansdale in Italia, vi sono sembrati eccentrici, La notte del Drive-in 3 vi catapulterà in un microcosmo ancora piú delirante.
Inondazioni di proporzioni bibliche, un pesce-gatto che potrebbe inghiottire la balena di Giona, creature malvagie quanto solo un essere umano può diventare…
Uno squarcio sui meccanismi che regolano l’universo di Lansdale, dove gli orrori del mondo attuale prendono la forma di smisurate ridacchianti fantasie infantili.
(Ed. Einaudi; Stile Libero Noir)

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Bad Chili – Joe R. Lansdale

Incipit Bad Chili – Joe R. Lansdale

Incipit Bad Chili

Era metà aprile quando tornai dal mio lavoro in mare e scoprii che il mio buon amico Leonard Pine aveva perso il posto di buttafuori all’Hot Cat Club, perché in un momento di rabbia, dopo aver cacciato un attaccabrighe fuori dal locale, mentre quello era ancora a terra, Leonard aveva tirato fuori l’uccello e gli aveva pisciato sulla testa.
Poiché un buon numero di clienti del club era fuori a guardare quella testa di cazzo rimbalzare come una pallina da ping-pong tra le mani di Leonard, e poiché Leonard non era stato neppure abbastanza discreto da voltarsi di spalle, quando aveva deciso di annaffiare la testa del babbeo, la direzione del locale era stata incline a credere che avesse esagerato.

Incipit tratto da:
Titolo: Bad Chili
Autore: Joe R. Lansdale
Traduzione: Alfredo Colitto
Titolo originale: Bad Chili
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Bad Chili

Bad Chili - Joe R. Lansdale

Incipit Bad Chil

It was mid-April when I got home from the offshore rig and discovered my good friend Leonard Pine had lost his job bouncing drunks at the Hot Cat Club because, in a moment of anger, when he had a bad ass on the ground out back of the place, he’d flopped his tool and pissed on the rowdy’s head.
Since a large percentage of the club was outside watching Leonard pop this would-be troublemaker like a Ping-Pong ball, and since Leonard hadn’t been discreet enough to turn to a less visible angle when he decided to water the punk’s head, the management was inclined to believe Leonard had overreacted.

Incipit tratto da:
Title: Bad Chili
Author: Joe R. Lansdale
Publisher: Warner Books
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Dopo mesi di lavoro sulla piattaforma petrolifera, Hap Collins è tornato a casa, a LaBorde, determinato a cambiare vita. Arrivato in città, riceve i festeggiamenti appuntiti di uno scoiattolo rabbioso e deve consegnarsi a severe cure mediche. L’amico Leonard Pine, invece, è intristito per la fine della sua relazione con l’amato Raul.
I guai veri e propri cominciano subito dopo. Un biker locale, soprannominato Cazzo-di-Cavallo, è trovato morto e Leonard pare coinvolto nell’omicidio. Tanto per smentirsi, gli sbirri brancolano nel buio. Per aiutare l’amico, Hap non solo infrange la legge, la calpesta brutalmente. Tutto questo mentre perde la testa per Brett Sawyer, un’infermiera con un passato da dimenticare e due bellissime gambe, e i cadaveri continuano a saltar fuori nei posti più impensati. Infine, ci sarebbe da chiarire la posizione di King Arthur, il re del chili, che pare coinvolto in un mare di attività, lecite o illecite.
Se poi a qualcuno venisse in mente che in una storia del genere manca solo un tornado da Guinness dei primati, be’, gli diremmo che è sulla buona strada. Già, perché qui non siamo in una delle tante e pallide province dell’impero, qui siamo nel Texas, dove le cose se possono accadere accadono. Il Texas che, come afferma Lansdale, «è uno stato d’animo, o piú semplicemente, il luogo ideale per un romanzo».
(Ed. Einaudi; Stile Libero)

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Capitani oltraggiosi – Joe R. Lansdale

Incipit Capitani oltraggiosi – Joe R. Lansdale

Incipit Capitani oltraggiosi

Feci un ultimo giro e andai in sala pausa. Leonard contava spiccioli davanti al distributore automatico di bibite, con il berretto da guardia giurata voltato di lato sulla testa.
– Hai un quarto di dollaro? – mi chiese appena entrai, senza alzare lo sguardo.
Glielo diedi.
– Qualche pollo ha cercato di fuggire? – dissi.
– No. E nussun pollo ha cercato neppure di entrare. Dalla tua parte ci sono stati problemi? – Leonard spinse un bottone e nel cassetto in basso cadde una lattina di Dr Pepper.
– Niente problemi di polli. Ho visto uno scoiattolo sospetto fuori, tra gli alberi, ma non ha voluto avere niente a che fare con me.
– Lo capisco.

Incipit tratto da:
Titolo: Capitani oltraggiosi
Autore: Joe R. Lansdale
Traduzione: Alfredo Colitto
Titolo originale: Captains outrageous
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Capitani oltraggiosi

Capitani oltraggiosi - Joe R. Lansdale

Incipit Captains Outrageous

I made a last round and met Leonard in the break room. He had his security guard cap cocked at a jaunty angle and was standing in front of the soda machine, counting out change.
When I came in he said, without looking up, “You got a quarter?”
I gave him a quarter.
“Any chickens try to break out?” I asked.
“Nope. None tried to break in either. How about on your side? Any trouble?” Leonard pushed the button on the soda machine and a Dr. Pepper dropped out.
“No chicken problems. I saw a suspicious wood rat out by the trees, but he didn’t want any part of me.”
“Well, I can see that.”

Incipit tratto da:
Title: Captains Outrageous
Author: Joe R. Lansdale
Publisher: Vintage
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Nel nuovo romanzo della fortunata serie di Hap Collins e Leonard Pine ci sono tutti gli ingredienti che hanno reso celebre la coppia di amici più strana e male assortita della letteratura: bianco e dongiovanni Hap, nero, gay e determinato come un sottomarino Leo. Insieme diventano comici, esplosivi, il mondo intero perde di senso o piuttosto la realtà si rivela un castello di carte pronto a scompaginarsi al primo soffio e a rivelare l’assurdo che sta dietro ogni nostra azione. Ma in Capitani oltraggiosi Joe Lansdale supera se stesso, e la girandola ininterrotta di colpi di scena cede presto a una macabra danza della morte che costringe Hap & Leo a ricorrere a ogni risorsa, per fare, come sempre a modo loro, giustizia.
Hap Collins, stanco di guerra, fa la guardia privata in uno stabilimento da cui escono polli congelati. Far l’amore con Brett è diventato difficile, il rapporto si è un poco freddato. Salva una fanciulla da un pazzo omicida e il padre regala una crociera ai Caraibi a lui e all’amico Leo. Peccato che i due litighino con un cameriere e la crociera per loro finisca subito, sulle coste del Messico. Dove vengono salvati da una pessima sorte da un vecchio pescatore che ha una bellissima figlia, dal passato misterioso, e di certo burrascoso. Ovviamente Hap si innamora. E cominciano i guai veri. Con un capomafia messicano che ama il nudismo, un killer gigantesco che sarebbe preferibile non vedere nudo, una strana nuova crociera – questa volta di pesca – per portare a spasso dei ricchi americani, il vecchio padre che un angioletto non è, e la ragazza che forse non è così innocente, così vittima come sembra. E l’implacabile, vertiginosa macchina narrativa di Lansdale ha appena cominciato a mettersi in moto.

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