Il pianeta di Mr. Sammler – Saul Bellow

Incipit Il pianeta di Mr. Sammler - Saul Bellow

Incipit Il pianeta di Mr. Sammler

Poco dopo l’alba, o quella che sarebbe stata l’alba in un cielo normale, Mr. Artur Sammler osservò col suo occhio cespuglioso i libri e le carte nella sua camera da letto sulla West Side e sospettò fortemente che si trattasse di libri sbagliati, di carte sbagliate. In un certo senso non aveva troppa importanza per un uomo di oltre settant’anni e per di più senza impegni di sorta. Bisognava proprio essere dei fissati a insistere di aver ragione. Aver ragione era in larga misura una questione di spiegazioni. L’uomo intellettuale era diventato un essere spiegante. I padri ai figli, le mogli ai mariti, i conferenzieri agli ascoltatori, gli esperti ai profani, i colleghi ai colleghi, i medici ai pazienti, l’uomo alla propria anima, tutti spiegavano. Le radici di questo, le cause di quest’altro, l’origine di determinati eventi, la storia, la struttura, i motivi per cui. Nella maggior parte dei casi, entravano da un orecchio e uscivano dall’altro. L’anima voleva quel che voleva. Aveva la propria naturale conoscenza. Se ne stava infelicemente seduta, povera creatura, in cima a sovrastrutture di spiegazioni, e non sapeva da che parte girarsi.

Incipit tratto da:
Titolo: Il pianeta di Mr. Sammler
Autore: Saul Bellow
Traduzione: Letizia Ciotti Miller
Titolo originale: Mr. Sammler Planet
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il pianeta di Mr. Sammler

Il pianeta di Mr. Sammler - Saul Bellow

Incipit Mr. Sammler Planet

Shortly after dawn, or what would have been dawn in a normal sky, Mr. Artur Sammler with his bushy eye took in the books and papers of his West Side bedroom and suspected strongly that they were the wrong books, the wrong papers. In a way it did not matter much to a man of seventy-plus, and at leisure. You had to be a crank to insist on being right. Being right was largely a matter of explanations. Intellectual man had become an explaining creature. Fathers to children, wives to husbands, lecturers to listeners, experts to laymen, colleagues to colleagues, doctors to patients, man to his own soul, explained. The roots of this, the causes of the other, the source of events, the history, the structure, the reasons why. For the most part, in one ear out the other. The soul wanted what it wanted. It had its own natural knowledge. It sat unhappily on superstructures of explanation, poor bird, not knowing which way to fly.

Incipit tratto da:
Title: Mr. Sammler Planet
Author: Saul Bellow
Publisher: Penguin
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

Mr. Sammler, ebreo di origini polacche sopravvissuto all’Olocausto, vive a New York, perennemente inseguito dal ricordo dell’occupazione nazista e amareggiato da vicende personali che lo hanno reso misogino, misantropo, razzista. Intellettuale un tempo famoso, ora si dedica allo studio della complessità della natura umana. E mentre intorno a lui l’America vive l’intensa stagione della rivoluzione sessuale e dei movimenti per i diritti civili e si prepara a conquistare la Luna, Sammler, “un individuo al passato”, si sente sempre più alienato dal presente e si scopre a sognare il futuro… Pubblicato nel 1970, Il pianeta di Mr. Sammler è considerato uno dei migliori romanzi di Bellow, tutto giocato sul contrasto e la complementarietà tra la ricca retrospettività del protagonista e una serie di avventure tra il grottesco e il picaresco che, suo malgrado, lo coinvolgono, sullo sfondo di un superbo scenario urbano e di una serie di indimenticabili ritratti umani. Il tutto legato da un’arte deliziosa, che già Pietro Citati riconobbe come degna della grande tradizione narrativa settecentesca.
(Ed. Mondadori; Oscar scrittori moderni)

Herzog – Saul Bellow

Incipit Herzog - Saul Bellow

Incipit Herzog

Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog.
C’era della gente che pensava fosse un po’ tocco, e per qualche tempo persino lui l’aveva dubitato. Ma adesso, benché continuasse a comportarsi in maniera leggermente stramba, si sentiva pieno di fiducia, allegro, lucido e forte. Era vittima di un incantesimo, e scriveva lettere a chiunque gli venisse in mente. Era talmente esaltato da quella corrispondenza che dalla fine di giugno, dovunque andasse, si trascinava dietro una valigia piena di carte. Se l’era portata, quella valigia, da New York a Martha’s Vineyard. Ma da Martha’s Vineyard era scappato via subito; due giorni dopo aveva preso l’aereo per Chicago, e da Chicago era andato in un paesino del Massachusetts occidentale. Lì, nascosto in mezzo alla campagna, scriveva a più non posso, freneticamente, ai giornali, agli uomini pubblici, ad amici e parenti, e finì per scrivere pure ai morti, prima ai suoi morti sconosciuti e poi anche ai morti famosi.

Incipit tratto da:
Titolo: Herzog
Autore: Saul Bellow
Traduzione: Letizia Ciotti Miller
Titolo originale: Herzog
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Herzog

Herzog - Saul Bellow

Incipit Herzog

If I am out of my mind, it’s all right with me, thought Moses Herzog.
Some people thought he was cracked and for a time he himself had doubted that he was all there. But now, though he still behaved oddly, he felt confident, cheerful, clairvoyant, and strong. He had fallen under a spell and was writing letters to everyone under the sun. He was so stirred by these letters that from the end of June he moved from place to place with a valise full of papers. He had carried this valise from New York to Martha’s Vineyard, but returned from the Vineyard immediately; two days later he flew to Chicago, and from Chicago he went to a village in western Massachusetts. Hidden in the country, he wrote endlessly, fanatically, to the newspapers, to people in public life, to friends and relatives and at last to the dead, his own obscure dead, and finally the famous dead.

Incipit tratto da:
Title: Herzog
Author: Saul Bellow
Publisher: Penguin Classics
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

Solo nella grande vecchia casa di campagna, l’ebreo Moses Elkanah Herzog (alter ego dell’autore) scrive febbrilmente lettere su lettere agli amici, alla famiglia, persino a morti illustri: a tutti pone quesiti sull’esistenza. Personaggio quanto mai contradditorio, portavoce delle inquietudini intellettuali dell’americano dopo Kennedy, egli non ha la risposta al mistero della vita; spoglio di ogni romantica illusione, Herzog è un umiliato che va fiero della propria umiliazione, e nel disastro delle sua vita si sente tuttavia fiducioso.
(Ed. Mondadori; Oscar Classici Moderni)