Caino – José Saramago

Incipit Caino – José Saramago

Incipit Caino

Quando il signore, noto anche come dio, si accorse che ad Adamo ed Eva, perfetti in tutto ciò che presentavano alla vista, non usciva di bocca una parola né emettevano un sia pur semplice suono primario, dovette prendersela con se stesso, dato che non c’era nessun altro nel giardino dell’eden cui poter dare la responsabilità di quella mancanza gravissima, quando gli altri animali, tutti quanti prodotti, proprio come i due esseri umani, del sia-fatto divino, chi con muggiti e ruggiti, chi con grugniti cinguettii, fischi e schiamazzi, godeva già di voce propria. In un accesso d’ira, sorprendente in chi avrebbe potuto risolvere tutto con un altro rapido fiat, corse dalla coppia e, uno dopo l’altro, senza riflessioni e senza mezze misure, gli cacciò in gola la lingua. Dagli scritti a caso gli avvenimenti di queste epoche remote, vuoi di possibile certificazione canonica o futura o frutto d’immaginazioni apocrife e irrimediabilmente eretiche, non si chiarifica il dubbio su che lingua sarà stata , se il muscolo flessibile e umido che si muove e rimuove nel cavo orale e a volte anche fuori, o la parola, detta anche idioma, di cui il signore si era deprecabilmente dimenticato e che ignoriamo quale fosse, dato che non ne è rimasta la minima traccia, neppure un semplice inciso sulla corteccia di un albero con una leggenda sentimentale, qualcosa tipo ti amo, Eva.[…]

Incipit tratto da:
Titolo: Caino
Autore: José Saramago
Traduzione: Rita Desti
Titolo originale: Caim
Casa editrice: Mondolibri su licenza Feltrinelli

Libri di José Saramago

Caino – José Saramago

Quarta Copertina / Trama

A vent’anni dal Vangelo secondo Gesù Cristo, José Saramago torna a occuparsi esplicitamente di religione con una prova narrativa impeccabile per stile e ironia. Se in passato il premio Nobel portoghese ci aveva dato la sua versione del Nuovo Testamento, ora si cimenta con l’Antico. E per farlo, sceglie il personaggio più negativo, la personificazione biblica del male, colui che uccide suo fratello: Caino. Capovolgendo la prospettiva tradizionale, Saramago ne fa un essere umano né migliore né peggiore degli altri. Al contrario, il dio che viene fuori dalla narrazione è un dio malvagio, ingiusto e invidioso, che non sa veramente quello che vuole e soprattutto non ama gli uomini. È un dio che rifiuta, apparentemente solo per capriccio e indifferenza, l’offerta di Caino, provocando così l’assassinio di Abele. Cacciato e condannato a una vita errabonda, il destino di Caino è quello di un picaro che viaggia su una mula attraverso lo spazio e il tempo, in una landa desolata agli albori dell’umanità. Ora da protagonista, ora da semplice spettatore, questo simpatico avventuriero un po’ mascalzone attraversa tutti gli episodi più significativi della narrazione biblica. Riscrittura ironica e personalissima della Bibbia, Caino è un’eccezionale invenzione letteraria e una potente allegoria che mette in scena l’assurdo di un dio che appare più crudele del peggiore degli uomini. L’opera maggiore di uno scrittore nel pieno della sua maturità, forse mai così libero, lucido e vivace.
(Ed. Feltrinelli; I Narratori)

Incipit Caino – José Saramago

Cronologia opere e bibliografia di José Saramago

Cecità – José Saramago

Incipit Cecità – José Saramago

Incipit Cecità

Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero asfalto, non c’è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano cosi. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentono arrivare nell’aria la frustata. Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c’è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti per la città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o degli imbottigliamenti, se vogliamo usare il termine corrente, della circolazione automobilistica.

Incipit tratto da:
Titolo: Cecità
Autore: José Saramago
Traduzione: Rita Desti
Titolo originale: Ensaio sobre a Ceguira
Casa editrice: Einaudi

Libri di José Saramago

Cecità – José Saramago

Quarta di copertina / Trama

In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo al semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All’inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è così. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un «mal bianco» che avvolge la sua vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l’inizio di un’epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l’intero paese.
I ciechi vengono rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbrutimento da chi non è stato ancora contagiato. Scoppia la violenza tra i disperati per sopraffare o soltanto per sopravvivere , in un’oscurità che sembra coprire ogni regola morale e ogni progetto di vita. Ma una donna che è miracolosamente rimasta immune alla malattia si finge cieca per farsi internare e poter stare vicina al marito. Un gesto d’amore individuale diventa la possibilità di restituire agli uomini una speranza collettiva. Toccherà a lei inventare un itinerario di salvazione, recuperare le ragioni di una solidale pietà.
Saramago ha scelto la via dell’affresco apocalittico per denunciare con intensità di immagini e durezza di accenti la notte dell’etica in cui siamo sprofondati. Paradossalmente, è proprio il mondo delle ombre a rivelare molte cose sul mondo di chi credeva di vedere. E quell’esperienza estrema è anche l’ultima occasione per confrontarsi con le domande ultime sul destino dell’uomo malato di egoismo e di violenza, e sulle vie del possibile riscatto.
(Ed. Einaudi; Prima edizione)

Incipit Cecità – José Saramago

Cronologia opere e bibliografia di José Saramago

Cecità Audiolibro Saramago

Da questo romanzo il Blindness – Cecità film per la regia di Fernando Meirelles (2008)

Il Quaderno – José Saramago

Incipit Il Quaderno

Settembre 2008
Giorno 15
Frugando tra alcune carte che hanno ormai perso la freschezza della novità, ho trovato un articolo su Lisbona scritto qualche anno fa e, non mi vergogno a confessarlo, mi sono emozionato. Forse perché più che un articolo è una lettera d’amore, d’amore per Lisbona. Ho deciso allora di condividerla con i miei lettori e amici pubblicandola di nuovo, ora sulla pagina infinita di internet, e inaugurare con essa il mio spazio personale in questo blog.

Incipit tratto da:
Titolo: Il Quaderno: : testi scritti per il blog, settembre 2008 – marzo 2009
Autore: José Saramago
Traduzione: Giulia Lanciani
Titolo originale: O caderno
Casa editrice: Bollati Boringhieri

Libri di José Saramago

Copertine di Il Quaderno di José Saramago

Quarta Copertina / Trama

Dagli ultimi atti del mandato di George W. Bush alle intemperanze del nostro presidente del consiglio, dalla crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati occidentali alle polemiche su Guantànamo, dalla libertà limitata di Roberto Saviano ai recenti bombardamenti sulla Striscia di Gaza: “Il quaderno” raccoglie gli interventi pubblicati da Saramago sul suo blog tra il settembre 2008 e il marzo 2009, contributi fulminei e taglienti – al centro di polemiche tutte italiane – capaci di stilare una lucida, ironica e appassionata cartella diagnostica del nostro presente.
E se a scandire il tempo e a dettare l’urgenza di queste cronache sono gli accadimenti del mondo, è la poesia più vera a ispirare le pagine dedicate alla notte in cui Obama ha vinto le elezioni americane, al ricordo di Fernando Pessoa o di Rosa Parks la sarta di Montgomery, Alabama, che viaggiando in autobus si rifiutò di cedere il posto a una persona di razza bianca -, come pure l’omaggio alla città di Lisbona o l’episodio del ritorno alla Torre di Belém della statua dell’elefante che dà il titolo al suo ultimo romanzo.
Contributi vibranti, densi di acume e fervida immaginazione, che ci rivelano un Saramago, come scrive Umberto Eco nella prefazione, «impenitentemente irritato, e tenero».
(Ed. Bollati Boringhieri)

Cronologia opere e bibliografia di José Saramago