L’uomo duplicato – José Saramago

Incipit L uomo duplicato – José Saramago

Incipit L’uomo duplicato

L’uomo che è appena entrato nel negozio per noleggiare una videocassetta ha nella sua carta d’identità un nome tutt’altro che comune, di un sapore classico che il tempo ha reso stantio, niente di meno che Tertuliano Máximo Afonso. Il Máximo e l’Afonso, di applicazione più corrente, riesce ancora ad ammetterli, a seconda, però, della disposizione di spirito in cui si trovi, ma il Tertuliano gli pesa come un macigno fin dal primo giorno in cui ha capito che l’infausto nome si prestava a essere pronunciato con un ironia che poteva essere offensiva. È professore di Storia in una scuola media, e la videocassetta gli era stata suggerita da un collega di lavoro che tuttavia non si era dimenticato di preavvisare, Non che si tratti di un capolavoro del cinema, ma potrà intrattenerla per un’ora e mezza. In verità, Tertuliano Máiximo Afonso ha un gran bisogno di stimoli che lo distraggano, vive da solo e si annoia, o, per dirla con la precisione clinica che l’attualità richiede, si è arreso alla temporale debolezza d’animo comunemente nota come depressione.

Incipit tratto da:
Titolo: L’uomo duplicato
Autore: José Saramago
Traduzione: Rita Desti
Titolo originale: O Homem Duplicado
Casa editrice: Einaudi

Libri di José Saramago

L uomo duplicato – José Saramago

Quarta copertina / Trama

Il protagonista della nuova storia che Saramago ci racconta si chiama Tertuliano Máximo Alfonso. È un professore che insegna storia nelle scuole medie, vive solo, un matrimonio fallito alle spalle di cui non ricorda quasi nulla, una madre che sta lontana, una relazione che, forse, vorrebbe interrompere, generalmente depresso. Ma un giorno il collega di matematica gli consiglia – « per svagarsi in po’ » – di vedere la videocassetta di un film, una commedia leggera senza molte pretese. Tertuliano, tornato a casa, accende il videoregistratore e guarda la pellicola. Il film non gli piace, ma c’è qualcosa di strano, qualcosa che per una attimo lo confonde. Riavvolge il nastro e riguarda, questa volta con più attenzione, la commediola, e scopre che uno degli attori – un personaggio secondario – gli assomiglia in modo impressionante: forse più giovane, e con i baffi che lui ora non ha più, ma incredibilmente uguale, un gemello, quasi un doppio, un duplicato di se stesso. E contemporaneamente avverte intorno a sé, nella casa vuota, una presenza altra e indefinibile… Perché quel film ? Chi è quell’attore uguale a lui ? Come si chiamerà ? Chissà in quali altri film ha recitato ?
Inizia così una ricerca via via sempre più inquietante in cui il misterioso e l’onirico si fondono in una scrittura elegante e drammatica. Un viaggio nel mondo interiore e negli angoli bui delle nostre diverse, possibili personalità.
(Ed. Einaudi; Prima Edizione)

Incipit L uomo duplicato – José Saramago

Cronologia opere e bibliografia di José Saramago

Da questo romanzo il film Enemy per la regia di Denis Villeneuve (2013)

Manuale di pittura e calligrafia – José Saramago

Incipit Manuale di pittura e calligrafia - José Saramago

Incipit Manuale di pittura e calligrafia

Continuerò a dipingere il secondo quadro, ma so che non lo finirò mai. Il tentativo è fallito e non c’è miglior prova di questa sconfitta, o fallimento, o impossibilità, del foglio di carta su cui mi accingo a scrivere: un giorno, prima o poi, mi volgerò dal primo quadro al secondo e infine a questo testo, o salterò la tappa intermedia, o troncherò la frase per correre a dare una pennellata sulla tela del ritratto che S. mi ha ordinato, o forse su quell’altro, parallelo, che S. non vedrà. Quel giorno non saprò niente di più di quanto non sappia oggi (che i ritratti sono entrambi inutili), ma potrò decidere se sia valsa la pena di farmi tentare da una forma di espressione che non mi appartiene, anche se proprio questa tentazione significa, in fin dei conti, che non era mia, in fondo, neppure la forma di espressione che ho finito per usare, per impiegare cosí meticolosamente, quasi obbedissi alle regole di un manuale. Non voglio pensare, adesso, a che cosa farò se pure questa mia scrittura sarà un fallimento, se, da allora in poi, le tele bianche e le pagine bianche saranno per me un mondo in orbita a milioni di anni-luce dove io non potrò vergare neppure il minimo segno. Se, dunque, sarà un atto di disonestà il semplice gesto di prendere un pennello o una matita, se una volta ancora, insomma (la prima non c’è mai stata veramente), sarò costretto a ricusarmi il diritto di comunicare o di comunicarmi, perché avrò tentato e fallito, e altre opportunità non ce ne saranno.

Incipit tratto da:
Titolo: Manuale di pittura e calligrafia
Autore: José Saramago
Traduzione: Rita Desti
Titolo originale: Manual de Pintura e Caligrafia
Casa editrice: Einaudi

Libri di José Saramago

Manuale di pittura e calligrafia - José Saramago

Quarta di copertina / Trama

Romanzo di una crisi, di una presa di coscienza e di una rottura, e non per niente la vicenda è ambientata nell’ultimo anno del grigio governo postsalazarista di Marcello Caetano e si conclude il giorno della caduta definitiva del regime fascista portoghese. L’artista-narratore, che si autodesigna kafkianamente con una sola iniziale, H. (cosí come gli altri due personaggi chiave, S. l’antagonista, e M., la donna amata) è un mediocre pittore, un ritrattista «ufficiale» che entra in crisi quando comprende che la sua non è «arte» ma banale asservimento al potere. Decide perciò di delegare alla propria scrittura – la calligrafia – quanto fino a quel momento apparteneva alla pittura. Una sorta di autobiografia, un viaggio e un romanzo di formazione tra un Portogallo che cambia e un’Italia amata e idealizzata, per una rinascita morale, materiale e artistica non solo del protagonista, ma di un intera nazione.
(Ed. Einaudi-Letteratura)

Incipit Manuale di pittura e calligrafia - José Saramago

Cronologia opere e bibliografia di José Saramago

Memoriale del convento – José Saramago

Incipit Memoriale del convento – José Saramago

Incipit Memoriale del convento

Don Giovanni, quinto del nome nella successione dei re, andrà questa notte in camera di sua moglie, donna Maria Anna Giuseppa, che è giunta da più di due anni dall’Austria per dare infanti alla corona portoghese e fino ad oggi non ce l’ha fatta a ingravidare. Già si mormora a corte, dentro e fuori del palazzo, che la regina probabilmente ha il grembo sterile, insinuazione molto ben difesa da orecchie e bocche delatrici e che solo fra intimi si confida. Che la colpa ricada sul re, neppure pensarlo, primo perché la sterilità non è male degli uomini, ma delle donne e per questo tante volte sono ripudiate, e secondo, tangibil prova, se pur fosse necessaria, perché abbondano nel regno bastardi del real seme e anche ora la fila gira l’angolo. Oltre a ciò, chi si consuma nell’implorare al cielo un figlio non è il re, ma la regina, e anche qui per due ragioni. La prima ragione è che un re, e tanto più se del Portogallo, non chiede quel che unicamente è in suo potere dare, la seconda ragione perché, essendo la donna, naturalmente, vaso per ricevere, dev’essere naturalmente supplice, sia in novene organizzate che in orazioni occasionali.

Incipit tratto da:
Titolo: Memoriale del convento
Autore: José Saramago
Traduzione: Rita Desti e Carmen M. Radulet
Titolo originale: Memorial do Convento
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di José Saramago

Memoriale del convento – José Saramago

Quarta di copertina / Trama

In uno scenario che si apre con i ripetuti tentativi di un re per ingravidare la consorte e che si chiude con l’odore acre di un auto-da-fé, si inscrive la vicenda di questo romanzo prodigioso, denso e spiraliforme, che affresca coralmente la storia di fare la Storia. In un paese dominato dall’Inquisizione e percorso da processioni funeree, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: Giovanni V re di Portogallo; padre Bartolomeu Lourenço de Gusmão, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravità con una macchina per volare, Baltasar Mateus il Sette-Soli, ex soldato mondo di una mano, e l’ingenua Blimunda, giovane dotata di poteri occulti che a lui si lega di tenacissimo amora; il musicista Domenico Scarlatti.L’utopia e la morte, il riso e la tragedia si coniugano in una narrazione di grande talento che adopera i registri dell’oratorio sacro, del picaresco, dell’opera comica e della commedia dell’arte per evocare contagiosamente l’epopea del convento di Mafra: immane costruzione voluta da un monarca in cambio della grazia ricevuta per la nascita dell’erede. Un umore corrosivo di sapore illuministico e la sapienza di un impianto narrativo fortemente novecentesco, che deve gran parte del suo fascino proprio al dichiarare il suo procedimento, fanno la forza trascinante dell’arte di José Saramago.
(Ed. Feltrinelli)

Incipit Memoriale del convento – José Saramago

Bibliografia e cronologia opere di José Saramago

Memoriale del convento Audiolibro Saramago