Proust senza tempo – Alessandro Piperno

Incipit Proust senza tempo - Alessandro Piperno

Incipit Proust senza tempo

E dire che ce l’hai messa tutta per prepararti. Eri certo di essere pronto ad accoglierlo, convinto che l’avresti sentito arrivare. E invece, esattamente come a chiunque altro, il Tempo ti ha colto alla sprovvista.
Un doloretto che tende a cronicizzarsi, la deferenza di un giovane collega, lo sguardo indifferente di una ragazza, quella maledetta rimpatriata coi compagni di liceo che avresti fatto meglio a risparmiarti.
Cosa credevi? È così che comincia. Con l’idraulico venuto a ripararti un guasto che attratto da una vecchia foto ti dice: «Quindi da giovane lei non portava la barba?». Con lo specchio che da una certa mattina in poi prende a oltraggiarti. Sorvolando sul resto, a impensierirti è soprattutto il busto: di questo passo raggiungerà le dimensioni massicce che tanto deploravi in quel vecchio zio volgare e diabetico. Sul piano emotivo sei conciato persino peggio, ogni giorno più simile a Fëdor Pàvlovič Karamazov: sordido, malvagio, sentimentale.
Il guaio è che non ti senti più vecchio di quando avevi vent’anni. Anzi! Che non sia questo il tormento che la natura infligge agli organismi in dismissione: dilatare a dismisura lo squilibrio tra il corpo ammaccato e i palpiti di un cuore che non si dà pace?
Desideri, smanie, ambizioni sono ancora lì, al solito posto. Peccato che siano sempre meno le opportunità di soddisfarli. Tanto varrebbe abituarsi, ma niente come lo stoicismo rivela l’entità dello sfacelo in atto.
Allora ripensi ai romanzi. Ti chiedi se la passione che da sempre ti ispirano non sia valsa da esorcismo, se non addirittura da profezia. Un interrogativo che basta a mettere in crisi le poche convinzioni estetiche di cui disponi. Dopotutto, hai sempre avversato l’idea che il tuo amore per la narrativa potesse avere degli scopi, a meno di non considerare tali il piacere prodotto dalla finzione, il conforto offerto dalla forma, lo strazio inflitto dalla verità. Ti vanti di non aver mai unito la tua voce al coro di chi cercava nella letteratura un senso capace di trascenderla. Quante volte hai ripreso lo studente che ti spiattellava in faccia la classica castroneria da esame: «Ecco, qui Flaubert vuole dire…». No, caro ragazzo, qui Flaubert non vuole dire un bel niente. Qui Flaubert dice. Per l’amor del cielo, col mazzo che si faceva non c’è nulla che Flaubert abbia voluto dire che non sia riuscito a esprimere nel modo più limpido, preciso ed elegante.
Per un attimo sei tentato di dare ragione allo studente: forse tutti i romanzi che hai letto, spulciato, chiosato avevano davvero qualcosa da dirti. Forse eri tu a non essere nella disposizione d’animo per ascoltarli. Ora che ci pensi, non ce n’è uno, di quelli

Incipit tratto da:
Titolo: Proust senza tempo
Autore: Alessandro Piperno
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Proust senza tempo

Proust senza tempo - Alessandro Piperno

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Quarta di copertina / Trama

Tutto ha inizio con un inatteso dono di Natale. Un librone rilegato in similpelle blu navy con intarsi dorati, più simile a una Bibbia da motel che a un romanzo. Il volume in questione è Dalla parte di Swann, il primo tomo di Alla ricerca del tempo perduto. Marcel Proust, dunque. Un nome che risulta sconosciuto al beneficiario non meno che all’autore del regalo, entrambi all’ultimo anno di liceo. Sebbene abbia già avuto modo di mettere in carniere letture di un certo calibro, tra cui l’amatissima Anna Karenina, il giovane appassionato di storie non può immaginare che stavolta sarà tutto diverso. Man mano che si avventura nel folto intricato di quelle pagine, scandite da periodi che indugiano su se stessi incuranti della pazienza del lettore, concatenati in una sintassi apparentemente involuta che sembra non dover condurre da nessuna parte, l’immediatezza di lettura, l’entusiasmo spontaneo lasciano spazio a una perplessità incredula. Ci vorrà del tempo perché quella perplessità riveli la sua natura: fascinazione. Di quelle destinate a cambiare il corso dell’esistenza.
A distanza di tanti anni, ora che il tempo ha cristallizzato quelle prime impressioni, Alessandro Piperno si volge, per la prima volta in modo così intimo, alle ragioni di quell’incontro felice. Proust non è soltanto l’autore a cui ha consacrato buona parte della sua vita intellettuale. Che lo ha ispirato, come nessun altro scrittore ha saputo fare. Da un certo momento in poi è diventato fatalmente la misura per leggere gli autori amati, Montaigne, Woolf, Nabokov, Roth. Attraverso “brevi divagazioni di marca plutarchiana, questo libro offre un approccio arbitrario e vecchio stampo che forse, se preso nel giusto verso, potrà giovare sia alla comprensione di Proust che a quella dei maestri che ho voluto affiancargli”.
(Mondadori)

Proust senza tempo - Audiolibro - Piperno