L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra – Francesco Recami

Incipit L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra

Alle 10 di sera il treno sul quale viaggiava Eugenio Licitra arrivò alla stazione di Santa Maria Novella con sei ore di ritardo, proveniente da Villa San Giovanni. Finalmente era a Firenze! Si portava dietro due borse pesantissime, una piena di generi alimentari, l’altra contenente almeno una quindicina di libri, quasi tutti dello stesso autore. In più trascinava una grossa valigia verde e nera.
Uscito fuori dalla stazione cercò di respirare a pieni polmoni l’aria toscana. Piovigginava, ma non faceva freddo come si sarebbe aspettato. Estrasse dalla tasca del cappotto un foglio di carta ripiegato dove c’era scritto l’indirizzo e le istruzioni di base per raggiungerlo, a piedi.
Bastava arrivare alla Fortezza da Basso, costeggiarla, da lì raggiungere il fiume Mugnone, seguirlo quasi fino al Ponte Rosso e poi si era dalle parti di piazza Vittoria, quartieri borghesi riservati e tranquilli, gli avevano detto.
Alla Fortezza passò per un parco con una fontana secca. C’era una gran sporcizia, tante cacche di cane, cartacce miste a foglie fradice. Il fiume Mugnone non era altro che un rigagnolo che scorreva in mezzo a due mura e un terrapieno. La strada era deserta e silenziosa, Eugenio si ricordò che in tasca aveva quasi centocinquantamila lire, non aveva mai portato con sé una cifra così grossa, ma chi mai avrebbe pensato che un diciannovenne meridionale appena sceso dal treno disponesse di tutti quei soldi?
Con il carico che si trascinava dietro impiegò 45 minuti, sudava come in una sauna, con cappotto e sciarpa, la mamma si era tanto raccomandata.
La città lo colse di sorpresa: in giro non c’era nessuno, le strade, buie e anonime, non gli ricordavano la scintillante immagine della capitale della cultura. Poche automobili circolavano incerte.

Incipit tratto da:
Titolo: L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra. L’Alfasud
Autore: Francesco Recami
In copertina: Illustrazione di Lishibi
Casa editrice: Sellerio

Libri di Francesco Recami

L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra di Francesco Recami

Quarta di copertina / Trama

C’è stato un furto a Firenze, in via IX Febbraio. Refurtiva: mezza salsiccia arrotolata e un pezzo di pecorino. Erano in frigo e il ladro ha dovuto scassinare un lucchetto. Il bottino non è roba da ridere, in una casa di studenti dove si mangiano spaghetti aglio olio e peperoncino praticamente tutti i giorni.
In città infuriano le lotte studentesche del 1977. Un abitante dell’appartamento in questione è stato selvaggiamente attaccato dalla canaglia fascista. Per i militanti dei gruppi di ultra sinistra si alza il livello dello scontro. In quella casa abita anche Eugenio Licitra, detto il Ragazzo, uno studente fuori sede iscritto al primo anno di Filosofia. Viene dalla lontanissima Ragusa, e ha la testa da un’altra parte. Pensa alle donne e all’amore, si accanisce sulla differenza fra concetti astratti e concetti concreti. Con due dei suoi conviventi stringe amicizia: sono Loriano, detto Loris, romagnolo, il cui unico interesse (oltre al genere femminile in generale) è l’elaborazione della sua FIAT Seicento Abarth. L’altro è il Saggio, corpulento studente di Medicina, stalinista e taciturno. E poi c’è il quarto inquilino, D., la vittima dell’assalto, militante di Lotta Continua, iscritto a Architettura. Ma non sta simpatico a nessuno.
Il Ragazzo, Loris e il Saggio diventeranno un terzetto di eroi picareschi pronti a tutto: disquisire di Taxi Driver, salvare una ragazza in fuga dai suoi aguzzini, persino sfidare a duello con l’utilitaria truccata e potenziata una macchina simbolo degli anni Settanta: l’Alfasud.
Questo romanzo-sarabanda gode di ospiti d’eccezione: da Martin Scorsese a Jean-Paul Sartre, da Wim Wenders a György Lukács, da Gramsci a Niki Lauda, senza trascurare il giovane Carlo Marx, Hegel, Wittgenstein, Freud e Massimo Cacciari. Sull’onda dei suoi personaggi e di questi autori L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra è un’opera travolgente e felicemente indecifrabile: come gli anni Settanta.
(Ed. Sellerio; Il contesto)

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