A proposito di lei – Banana Yoshimoto

Incipit A proposito di lei - Banana Yoshimoto

Incipit A proposito di lei

Credo di avere incontrato per l’ultima volta Shōichi subito prima che tutti e due cominciassimo le elementari.
era stato un un giorno così bello da desiderare che durasse per sempre, quindi ricordo bene quello che accadde.
Era il periodo in cui a casa mia l’atmosfera cominciava a farsi cupa.

Incipit tratto da:
Titolo: A proposito di lei
Autrice: Banana Yoshimoto
Traduzione: Giorgio Amitrano
Titolo originale: Kanojo ni tsuite
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di A proposito di lei

A proposito di lei - Banana Yoshimoto

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Quarta di copertina / Trama

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Yumiko e Shōichi sono due cugini, figli di sorelle gemelle. Pur essendo stati molto legati da bambini, per anni non si sono più frequentati. Si ritrovano quando Shōichi, eseguendo le ultime volontà della madre, va a trovare Yumiko, rimasta orfana di entrambi i genitori, per prendersi cura di lei. La donna soffre di gravi amnesie che le impediscono di ricordare il passato. La sua vita trascorre in solitudine, sospesa in una specie di limbo separato dalla realtà. Shōichi, con affetto e pazienza, riesce gradualmente a risvegliare i suoi ricordi, compresi quelli legati ad alcuni drammatici eventi. Yumiko rivive infatti un terribile trauma subìto da bambina, fino a quel momento rimosso: un efferato omicidio compiuto dalla madre. Ecco allora che la nebbia si dirada e il passato le appare per la prima volta chiaro. Ma la discesa agli inferi della memoria non è ancora finita: un’altra rivelazione, ancora più sconvolgente, attende Yumiko.
(Ed. Feltrinelli; I Narratori)

A proposito di lei - Audiolibro - Yoshimoto

1Q84 – Haruki Murakami

Nel taxi la radio trasmetteva un programma di musica classica in Fm.

Incipit 1Q84

Nel taxi la radio trasmetteva un programma di musica classica in Fm. Il brano era Sinfonietta di Janáček. Non esattamente la musica più adatta da sentire in un taxi bloccato nel traffico. E del resto nemmeno l’autista sembrava ascoltarla con troppa attenzione. L’uomo, di mezza età, era impegnato a guardare in silenzio la fila interminabile di auto che aveva davanti, come un pescatore provetto che, ritto a prua, scruta un minaccioso gorgo di correnti. Aomame, sprofondata nel sedile posteriore, gli occhi leggermente socchiusi, ascoltava la musica.
Quante persone ci saranno al mondo che, sentendo l’attacco della Sinfonietta di Janáček, possono dire con sicurezza che si tratta proprio della Sinfonietta di Janáček? La risposta potrebbe variare tra “pochissimi” e “quasi nessuno”. Eppure, per qualche ragione, Aomame era in grado di riconoscerla.

Incipit tratto da:
Titolo: 1Q84 (Libro 1 e 2. Aprile – Settembre)
Autore: Haruki Murakami
Traduzione: Giorgio Amitrano
Casa editrice: Einaudi

Libri di Haruki Murakami

Copertina di 1Q84 di Haruki Murakami

Quarta di copertina / Trama:

1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all’appuntamento che l’aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: «Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola».
Negli stessi giorni Tengo, un giovane aspirante scrittore dotato di buona tecnica ma povero d’ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor senza scrupoli gli chiede di riscrivere il romanzo di un’enigmatica diciassettenne così da candidarlo a un famoso premio letterario. Ma La crisalide d’aria è un romanzo fantastico – o almeno così dovrebbe essere – tanto ricco di immaginazione quanto sottilmente inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo. L’incontro con l’autrice non farà che aumentare la sua vertigine: chi è veramente Fukada Eriko?
Intanto Aomame (che pure non è certo una ragazza qualsiasi: nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva perplessa il mondo che la circonda: sembra quello di sempre, eppure piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l’unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84.
Ma capisce anche un’altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi.
1Q84 è stato accolto, alla sua uscita in Giappone, come il capolavoro di Murakami Haruki e immediatamente elevato a oggetto di un autentico culto, tanto che sono comparsi libri e riviste che provano a indagare i misteri e rispondere agli interrogativi che solleva questo romanzo fluviale, ricco di storie (e storie dentro storie), personaggi, idee.
Un Murakami al suo meglio che riesce come non mai a centrifugare le suggestioni più diverse (dal folklore giapponese all’immaginario manga, dalla fantascienza occidentale alla tradizione letteraria orientale) e a esplorare le nostre ossessioni per dare vita a un mondo del tutto personale, onirico e malinconico, in cui nessuna realtà parallela ripaga per la nostalgia di un’amicizia d’infanzia, per un amore mancato.
(Ed. Einauidi; Supercoralli)

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La ragazza dello Sputnik – Haruki Murakami

Nella primavera del suo ventiduesimo anno, Sumire si innamorò per la prima volta nella vita.

Incipit La ragazza dello Sputnik

Nella primavera del suo ventiduesimo anno, Sumire si innamorò per la prima volta nella vita. Fu un amore travolgente come un tornado che avanza inarrestabilmente su una grande pianura. Spazzò via ogni cosa, trascinando in un vortice, lacerando e facendo a pezzi tutto ciò che trovò sulla sua strada, e dietro non lasciò nulla. Poi, senza aver perso nemmeno un grado della sua forza, attraversò il Pacifico, distrusse senza pietà Angkor Wat e incendiò una foresta indiana con le sue sfortunate tigri. In Persia si trasformò in una tempesta del deserto e seppellì sotto la sabbia un’esotica città-fortezza. Fu un amore straordinario, epocale. La persona di cui Sumire si era innamorata aveva diciassette anni più di lei ed era sposata. E come se non bastasse, era una donna. E’ da qui che tutto cominciò, ed è qui che tutto (o quasi) finì.

Incipit tratto da:
Titolo: La ragazza dello Sputnik
Autore: Haruki Murakami
Traduzione: Giorgio Amitrano
Titolo originale trasliterato: Suputoniku no koibito
Casa editrice: Einaudi

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Copertine di La ragazza dello sputnik di Haruki Murakami

Quarta di copertina / Trama

…Myu è una donna matura, sposata, molto ricca e molto bella. Sumire ama Myu come non ha amato mai nessun ragazzo. E Myu parrebbe corrispondere, ma uno schermo invisibile sembra separarla dal sesso, e forse dal mondo. Riusciranno le due donne a intrecciare i loro destini? Oppure il loro incontro si disperderà senza lasciare traccia, come il famoso satellite russo finito a vagare nello spazio per l’eternità? Con questo nuovo romanzo, Murakami scrive una storia d’amore misteriosa, in bilico fra realismo quotidiano e inquietante trasfigurazione onirica.
La storia ce la racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. È innamorato di una sua coetanea, Sumire, una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un’altra donna: Myu, un’imprenditrice quarantenne di origine coreana, bellissima e affascinante. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c’è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E cosí i destini dei nostri tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva per l’eternità.
Con questo suo nuovo libro, Murakami ha scritto un vero romanzo d’amore. Ma un amore che sembra non appartenere a questo mondo. I personaggi sono vivissimi, riconoscibili, capaci di suscitare grandi emozioni nel lettore, ma a un certo punto attraversano territori paranormali, o onirico-fantastici, dove ci si può ritrovare o perdere definitivamente. E il loro girotondo amoroso lascia ogni caratterizzazione quotidiana per diventare un punto di spaesamento e di inquietudine.
(Ed. Einaudi; ET Scrittori)

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