Attentato – Amélie Nothomb

Incipit Attentato – Amélie Nothomb

Incipit Attentato

La prima volta che mi sono guardato allo specchio, mi è venuto da ridere: non credevo di essere io. Adesso, quando vedo il mio riflesso, rido: so che sono io. Tanta bruttezza ha qualcosa di buffo. Il mio soprannome è arrivato molto presto. Dovevo avere sei anni quando un ragazzino mi gridò, in cortile: “Quasimodo!” Pazzi di gioia, i bambini ripresero in coro: “Quasimodo! Quasimodo!”
Eppure nessuno di loro aveva mai sentito parlare di Victor Hugo. Ma il nome Quasimodo era così azzeccato che bastava sentirlo per capire.
Non sono mai più stato chiamato in altro modo.
Nessuno dovrebbe essere autorizzato a parlare della bellezza, solo i mostri. Sono l’essere umano più brutto che io abbia mai incontrato: ritengo dunque di avere questo diritto. È un tale privilegio che non rimpiango il mio destino.
E poi c’è una voluttà a essere mostruosi. Per esempio nessuno prova più piacere di me a passeggiare per strada. Scruto il volto dei passanti alla ricerca dell’istante magico in cui entrerò nel loro raggio visivo: adoro le loro reazioni, adoro il terrore dell’uno, il moto di disgusto dell’altro, adoro quello che distoglie lo sguardo per il fastidio, adoro la fascinazione infantile di chi non riesce a staccarmi gli occhi di dosso.
Vorrei gridare loro: “E mi vedete solo la faccia! Se poteste contemplare il mio corpo, allora sì che vi farei effetto!”
C’è qualcosa di indigesto riguardo alla bellezza: tutti si trovano d’accordo nel dire che l’aspetto esteriore ha poca importanza, è l’anima che conta, eccetera. Siamo alle solite, si continua a esaltare l’apparenza e a ignorare gli aborti della mia specie.
Così le persone mentono. Mi chiedo se ne sono consapevoli. È questo che mi irrita: l’idea che mentano senza saperlo.
Ho voglia di gridar loro in faccia: “Giocate agli spiriti puri se vi fa piacere. Affermate anche che non giudicate la gente dall’aspetto, se vi diverte. Ma almeno non credeteci!”

Incipit tratto da:
Titolo: Attentato
Autore: Amélie Nothomb
Traduzione: Biancamaria Bruno
Titolo originale: Attentat
Casa editrice: Voland
Qui è possibile leggere le prime pagine di Attentato

Copertine di Attentato di Amélie Nothomb

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Incipit Attentat

La première fois que je me vis dans un miroir, je ris : je ne croyais pas que c’était moi. À présent, quand je regarde mon reflet, je ris : je sais que c’est moi. Et tant de hideur a quelque chose de drôle. Mon surnom arriva très vite. Je devais avoir six ans quand un gosse me cria, dans la cour : « Quasimodo ! » Fous de joie, les enfants reprirent en chœur : « Quasimodo ! Quasimodo ! »
Pourtant, aucun d’entre eux n’avait jamais entendu parler de Victor Hugo. Mais le nom de Quasimodo était si bien trouvé qu’il suffisait de l’entendre pour comprendre.
On ne m’appela plus autrement.
Personne ne devrait être autorisé à parler de la beauté, à l’exception des horreurs. Je suis l’être le plus laid que j’aie rencontré : je considère donc que j’ai ce droit. C’est un tel privilège que je ne regrette pas mon sort.
Et puis, il y a une volupté à être hideux. Par exemple, nul n’a autant de plaisir que moi à se balader dans la rue : je scrute les visages des passants, à la recherche de cet instant sacré où j’entrerai dans leur champ de vision – j’adore leurs réactions, j’adore la terreur de l’un, la moue révulsée de l’autre, j’adore celui qui détourne le regard tant il est gêné, j’adore la fascination enfantine de ceux qui ne peuvent me lâcher des yeux.
Je voudrais leur crier : « Et encore, vous ne voyez que ma figure ! Si vous pouviez contempler mon corps, c’est alors que je vous ferais de l’effet. »
Il y a quelque chose de mal digéré au sujet de la beauté : tout le monde est d’accord pour dire que l’aspect extérieur a peu d’importance, que c’est l’âme qui compte, etc. Or, on continue à porter au pinacle les stars de l’apparence et à renvoyer aux oubliettes les tronches de mon espèce.
Comme quoi les gens mentent. Je me demande s’ils en sont conscients. C’est cela qui m’énerve : l’idée qu’ils mentent sans le savoir.
J’ai envie de leur lancer en pleine figure : « Jouez aux purs esprits si cela vous chante. Affirmez encore que vous ne jugez pas les gens sur leur mine, si cela vous amuse. Mais ne soyez pas dupes ! »

Incipit tratto da:
Titre: Attentat
Auteur: Amélie Nothomb
Editeur: Albin Michel
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Epiphane Otos, un Quasimododei nostri giorni, è di una bruttezza straziante e associa alla sua deformità una totale assenza di principi morali. Solo una cosa fatalmente lo attrae: l’angelica bellezza femminile. L’incontro con l’affascinante Ethel, la quale però rivolge il suo amore aun artista sciocco e privodi scrupoli, sembra far breccia nell’animo di Epiphane. Ma quando al mostruoso protagonista non basterà più l’affetto sincero della giovane e vorrà essere toccato, baciato, amato, ilrifiuto sarà inevitabile.
Umorismo spietato e finale inatteso per una moderna favola sull’amore impossibile che ci racconta anche di una società attenta solo alle apparenze.
(Ed. Voland; Amazoni)