Incipit Biografia della fame
L’arcipelago dell’Oceania anticamente detto delle Nuove Ebridi, che oggi risponde al nome di Vanuatu, non ha mai conosciuto la fame. Al largo della Nuova Caledonia e delle Isole Fiji, il Vanuatu ha beneficiato per millenni di due atout, rari entrambi ma la cui coesistenza è rarissima: l’abbondanza e l’isolamento. Quest’ultima virtù, trattandosi di un arcipelago, certo ha un po’ del pleonasmo. Isole molto frequentate però se ne sono viste, mentre nessun arcipelago è stato così poco visitato quanto quello delle Nuove Ebridi.
Incipit tratto da:
È una strana verità storica: nessuno ha mai avuto voglia di recarsi nel Vanuatu. Perfino una diseredata della geografia, come l’isola della Desolazione, ha i suoi estimatori: il suo stato di totale abbandono ha qualcosa di attraente. Se ci tieni a sottolineare la tua solitudine o a recitare la parte del poeta maledetto, farai un figurone dicendo: “Sono appena tornato dall’isola della Desolazione.” Se torni dalle Marchesi, susciterai una riflessione ecologica, se rientri dalla Polinesia, evocherai Gauguin, ecc. Tornare dal Vanuatu non provoca alcuna reazione.
Ed è tanto più bizzarro dal momento che le Nuove Ebridi sono isole affascinanti. Possiedono quell’attrattiva propria di tutta l’Oceania e che riesce a farti sognare: palme, spiagge di sabbia fine, noci di cocco, fiori, vita facile, ecc. Si potrebbe parodiare Vialatte e dire che sono isole estremamente insulari: perché allora la magia dell’insularità, che funzione per il più piccolo scoglio emerso, nulla può quando si tratta di Vaté e le sue sorelle?
Sembra quasi che il Vanuatu non interessi a nessuno.
Titolo: Biografia della fame
Autrice: Amélie Nothomb
Traduzione: Monica Capuani
Titolo originale: Biographie de la faim
Casa editrice: Voland
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Quarta di copertina / Trama
Il tredicesimo libro di Amélie Nothomb è un’autentica, singolare, eccentrica, pirotecnica, toccante autobiografia. Episodi a volte buffi e commoventi, a volte drammatici, che tratteggiano gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, al seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh. I problemi di rapporto con se stessa e con gli altri… Il tutto consumato in una divorante fame di vita e di esperienze.
(Ed. Voland)