Gli autunnali – Luca Ricci

Incipit Gli autunnali - Luca Ricci

Incipit Gli autunnali

Ero in mutande alla finestra, perché a settembre a Roma si cuoceva. Anche mia moglie Sandra era senza vestiti, e stava sul letto, sopra le lenzuola, e mi guardava. Che cosa m’impediva di stendermi accanto a lei? Il filo dei pensieri partiva sempre con un’affermazione che poi, inesorabilmente, si convertiva in una domanda: “Mia moglie è bella, è bella mia moglie?” Mia moglie è sempre stata bella, mi dicevo, cercavo di riflettere. Mi ricordavo che era sempre stata bella, l’avevano sempre considerata bella gli altri, e l’avevo sempre considerata bella anch’io. Una bellezza rinascimentale, dicevamo di lei, color pastello, quella massa di capelli densamente castani, gli occhi grandi sul verde cenere (un colore inventato apposta per descriverli), il corpo massiccio ma proporzionato, un filo di cellulite appena a sfigurarla (“sfigurata” nell’accezione avanguardista, mia moglie era come la Gioconda con i baffi). E allora? Adesso quali cambiamenti potevo registrare? Era invecchiata, certo, ma l’invecchiamento poteva dirsi per forza di cose un peggioramento? Era ingrassata? Le si erano gonfiate le caviglie e i piedi, aveva la pancetta (nelle donne è insopportabile), le era venuto uno sguardo bovino? Quel pomeriggio, mentre svuotava le valigie del mare, l’avevo forse trovata patetica con quell’abbigliamento sportivo, maglietta, fuseaux e scarpette da tennis? Mi sentii con le spalle al muro e cacciai un tenue sospiro, restando sempre affacciato alla finestra. Provai a dirottare i pensieri su una qualsiasi inezia. Ma a che cosa avrei potuto pensare? A cosa mai pensavano i coniugi dalla mattina alla sera se non al proprio partner? L’ossessione dell’amore non era niente al confronto dell’ossessione del disamore, solo che al confronto della prima la seconda era pura sconfitta, fallimento, annichilimento. Ebbi la tentazione di condividere parte di quei pensieri con Sandra. Ma poi, anche se fossi riuscito a non farmi mandare a quel paese, cosa sarebbe successo? La solitudine non si avvertiva maggiormente proprio nel dialogo, nella condivisione, nello stare insieme? Avrei potuto prenderla e basta, senza dire una parola. Non c’era niente che me lo impedisse, la fede all’anulare mi autorizzava. Mancava la voglia perché era sparito il sentimento, o viceversa? Infine mi arresi e tornai a rimuginare. “Mia moglie è bella, è bella mia moglie?”

Incipit tratto da:
Titolo: Gli autunnali
Autore: Luca Ricci
Casa editrice: La nave di Teseo
Qui è possibile leggere le prime pagine di Gli autunnali

Gli autunnali - Luca Ricci

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Quarta di copertina / Trama

Un uomo, al rientro dalle vacanze d’agosto, è prigioniero del suo stanco rapporto matrimoniale. Durante una passeggiata solitaria in un mercatino di Roma, viene attratto da un volume sugli artisti di Montmartre e rimane stregato dall’immagine di Jeanne Hébuterne, la compagna di Amedeo Modigliani. Scocca un particolare colpo di fulmine e Jeanne diventa per lui un’ossessione. Tutto sembra avvenire soltanto nella sua mente, almeno fin quando sua moglie Sandra non invita a cena una cugina, Gemma, che all’uomo appare identica in tutto e per tutto a Jeanne. E l’ossessione inizia a riversarsi nella realtà, fatalmente, mentre l’autunno romano avvolge le cose nella sua luce struggente e diafana.
Luca Ricci, dopo aver incantato con i suoi racconti, esordisce nel romanzo con un sillabario del sentimento amoroso e delle manie di oggi, un ritratto spietato degli uomini e delle loro passioni.
(La nave di Teseo)

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