Benedizione – Kent Haruf

Incipit Benedizione – Kent Haruf

Incipit Benedizione

Appena gli esiti dell’esame furono pronti, l’infermiere li chiamò nell’ambulatorio, e quando il medico entrò nella stanza diede loro un’occhiata e li invitò a sedersi. Capirono come stavano le cose guardandolo in faccia.
Avanti, disse Dad Lewis, dica pure.
Temo di non avere buone notizie per lei, disse il dottore.
Era tardo pomeriggio quando scesero le scale e tornarono nel parcheggio.
Guida tu, disse Dad. Io non ne ho voglia.
Ti senti così male, tesoro?
No, non sto poi tanto peggio. Voglio solo guardare la campagna, non mi capiterà più di tornarci.
Non mi dispiace portarti in giro, disse lei. E possiamo tornare da queste parti tutte le volte che vuoi.
Uscirono da Denver, allontanandosi dalle montagne per tornare sugli altopiani: artemisia e yucca e gramigna ed erba del bisonte nei pascoli, grano e mais nei campi. Ai due lati della Statale c’erano piste sterrate che correvano sotto il cielo terso, dritte come le righe di un libro, con poche cittadine isolate sparse nella pianura sconfinata.

Incipit tratto da:
Titolo: Benedizione
Autore: Kent Haruf
Traduzione: Fabio Cremonesi
Titolo originale: Benediction
Casa editrice: NN Editore
Qui è possibile leggere le prime pagine di Benedizione

Benedizione - Kent Haruf

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Incipit Benediction

When the test came back the nurse called them into the examination room and when the doctor entered the room he just looked at them and asked them to sit down. They could tell by the look on his face where matters stood.
Go on ahead, Dad Lewis said, say it.
I’m afraid I don’t have very good news for you, the doctor said.
When they went back downstairs to the parking lot it was late in the afternoon.
You drive, Dad said. I don’t want to.
Are you feeling so bad, honey?
No. I don’t feel that much worse. I just want to look out at this country. I won’t be coming out here again.
I don’t mind driving for you, she said. And we can come this way again anytime if you want to.
They drove out from Denver away from the mountains, back onto the high plains: sagebrush and soapweed and blue grama and buffalo grass in the pastures, wheat and corn in the planted fields. On both sides of the highway were the gravel county roads going out away under the pure blue sky, all the roads straight as the lines ruled in a book, with only a few small isolated towns spread across the flat open country.

Incipit tratto da:
Title: Benediction
Author: Kent Haruf
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità.
Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia. Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l’unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell’amore.
Kent Haruf affronta i temi delle relazioni umane e delle scelte morali estreme con delicatezza, senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia.
Questo libro è per chi ama rileggere i classici e vorrebbe perdersi negli sconfinati spazi della pianura americana (o nelle fotografie di Robert Adams), per chi desidera un cappello da cowboy anche se forse non lo indosserà mai, per chi nutre una sorta di fiducia razionale nel genere umano e crede che le verità gridate siano sempre meno vere di quelle suggerite con pudore.
(Ed.NN Editore)

Benedizione - Audiolibro - Haruf

Crepuscolo – Kent Haruf

Incipit Crepuscolo – Kent Haruf

Incipit Crepuscolo

Tornarono dalla scuderia nella luce obliqua del primo mattino. I fratelli McPheron, Harold e Raymond. Vecchi che si avvicinano a una vecchia casa alla fine dell’estate. Attraversarono il vialetto sterrato, superarono il furgone e l’automobile parcheggiata accanto alla recinzione in rete metallica e varcarono il cancello uno dopo l’altro. Sfregarono la suola degli stivali contro la lama di una sega piantata nel terreno, chiazzato di letame e compatto e lucido tutt’intorno per anni e anni di calpestio, e salirono gli scalini in legno fino alla zanzariera della veranda, poi entrarono in cucina, dove la diciannovenne Victoria Roubideaux, seduta al tavolo in pino, stava dando il porridge alla figlioletta.
Una volta dentro, si tolsero i cappelli e li appesero ai ganci fissati sulla parete accanto alla porta e subito andarono a lavarsi nell’acquaio. Sotto la fronte bianca avevano la faccia arrossata e segnata dalla vita all’aria aperta, i capelli crespi sulle teste rotonde erano ormai grigio ferro e rigidi come una criniera di cavallo tagliata a spazzola. Dopo essersi lavati, si asciugarono a turno con uno strofinaccio, ma quando si avvicinarono al fornello per riempirsi i piatti la ragazza li fece sedere.
È inutile che ci aspetti, disse Raymond.
Ci tengo, disse lei. Da domani non sarò più qui.

Incipit tratto da:
Titolo: Crepuscolo
Autore: Kent Haruf
Traduzione: Fabio Cremonesi
Titolo originale: Eventide
Casa editrice: NN Editore
Qui è possibile leggere le prime pagine di Crepuscolo

Crepuscolo - Kent Haruf

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Incipit Eventide

They came up from the horse barn in the slanted light of early morning. The McPheron brothers, Harold and Raymond. Old men approaching an old house at the end of summer. They came on across the gravel drive past the pickup and the car parked at the hogwire fencing and came one after the other through the wire gate. At the porch they scraped their boots on the saw blade sunken in the dirt, the ground packed and shiny around it from long use and mixed with barnlot manure, and walked up the plank steps onto the screened porch and entered the kitchen where the nineteen-year-old girl Victoria Roubideaux sat at the pinewood table feeding oatmeal to her little daughter.
In the kitchen they removed their hats and hung them on pegs set into a board next to the door and began at once to wash up at the sink. Their faces were red and weather-blasted below their white foreheads, the coarse hair on their round heads grown iron-gray and as stiff as the roached mane of a horse. When they finished at the sink they each in turn used the kitchen towel to dry off, but when they began to dish up their plates at the stove the girl made them sit down.
There’s no use in you waiting on us, Raymond said.
I want to, she said. I’ll be gone tomorrow.

Incipit tratto da:
Title: Eventide
Author: Kent Haruf
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Siamo a Holt, Colorado.
La vita dei vecchi fratelli Harold e Raymond McPheron è cambiata da quando hanno accolto alla fattoria Victoria Roubideaux e la piccola Katie, ma ora la ragazza ha deciso di andare all’università e di trasferirsi a Fort Collins. A poca distanza dai McPheron vive DJ, un ragazzino orfano che si prende cura del nonno. DJ fa amicizia con Dena, la figlia della vicina, e la sua storia si lega a quella di Joy Rae e del fratello Richie, che vivono in una roulotte con la famiglia e sono a carico dei servizi sociali, sotto le cure attente di Rose Tyler.
Come in Benedizione e in Canto della pianura, le vite dei protagonisti si intrecciano le une alle altre. E i lettori di Kent Haruf ritroveranno la sua voce lieve che qui ci parla dei tanti volti della crescita, quella frontiera che spesso appare invalicabile ma che a ogni età può essere superata solo vincendo la paura e ritrovando il desiderio di continuare il viaggio della vita.
Questo libro è per chi ama guardare la danza delle candele sul muro, per chi ascolta la “Pastorale” di Beethoven, per chi ricorda quando da bambini ci si arredava una stanza con tutto quello che si trovava in giro, e per chi è rimasto solo, al freddo, per tanto tempo, e oggi ha deciso di rimettersi in gioco e correre il rischio di diventare una persona diversa.

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Canto della pianura – Kent Haruf

Incipit Canto della pianura – Kent Haruf

Incipit Canto della pianura

A Holt c’era quest’uomo, Tom Guthrie, se ne stava in piedi alla finestra della cucina, sul retro di casa sua, fumava una sigaretta e guardava fuori, verso il cortile posteriore su cui proprio in quel momento stava spuntando il giorno. Quando il sole ebbe raggiunto la sommità del mulino a vento, l’uomo rimase a guardare la luce che si faceva sempre più rossa sulle alette di acciaio e sulla coda, alte sulla piattaforma in legno. Dopo un po’ spense la sigaretta, salì al piano di sopra, passò oltre la porta chiusa dietro la quale lei giaceva a letto al buio nella camera degli ospiti, addormentata oppure no, e percorse il corridoio fino alla stanza a vetrate sopra la cucina, dove c’erano i due ragazzi.
Era una vecchia veranda adibita a camera da letto, con finestre senza tende su tre lati, un aspetto aperto e arioso e il pavimento in legno di pino. Stavano dormendo ancora, nello stesso letto all’altro capo della stanza, sotto le finestre che guardavano a nord, accoccolati benché l’autunno fosse appena iniziato e non facesse ancora freddo. Era un mese che dormivano nello stesso letto e in quel momento il maggiore aveva una mano posata sulla testa del fratello come se sperasse di scacciare qualcosa che minacciava entrambi. Avevano nove e dieci anni, capelli castano scuro, volti lisci e guance ancora pure, dolci come quelle di una bambina.
All’improvviso fuori casa si alzò un vento da ovest che fece ruotare la coda del mulino a vento, le pale iniziarono a girare con un ronzio rosso, poi il vento si calmò e le pale rallentarono fino a fermarsi.
Ragazzi, fareste meglio a muovervi, disse Guthrie.

Incipit tratto da:
Titolo: Canto della pianura
Autore: Kent Haruf
Traduzione: Fabio Cremonesi
Titolo originale: Plainsong
Casa editrice: NN Editore
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Canto della pianura - Kent Haruf

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Incipit Plainsong

Here was this man Tom Guthrie in Holt standing at the back window in the kitchen of his house smoking cigarettes and looking out over the back lot where the sun was just coming up. When the sun reached the top of the windmill, for a while he watched what it was doing, that increased reddening of sunrise along the steel blades and the tail vane above the wooden platform. After a time he put out the cigarette and went upstairs and walked past the closed door behind which she lay in bed in the darkened guest room sleeping or not and went down the hall to the glassy room over the kitchen where the two boys were.
The room was an old sleeping porch with uncurtained windows on three sides, airy-looking and open, with a pinewood floor. Across the way they were still asleep, together in the same bed under the north windows, cuddled up, although it was still early fall and not yet cold. They had been sleeping in the same bed for the past month and now the older boy had one hand stretched above his brother’s head as if he hoped to shove something away and thereby save them both. They were nine and ten, with dark brown hair and unmarked faces, and cheeks that were still as pure and dear as a girl’s.
Outside the house the wind came up suddenly out of the west and the tail vane turned with it and the blades of the windmill spun in a red whir, then the wind died down and the blades slowed and stopped.
You boys better come on, Guthrie said.

Incipit tratto da:
Title: Plainsong
Author: Kent Haruf
Publisher: Picador
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Con Canto della pianura si torna a Holt, dove Tom Guthrie insegna storia al liceo e da solo si occupa dei due figli piccoli, mentre la moglie passa le sue giornate al buio, chiusa in una stanza.
Intanto Victoria Roubideaux a sedici anni scopre di essere incinta. Quando la madre la caccia di casa, la ragazza chiede aiuto a un’insegnante della scuola, Maggie Jones, e la sua storia si lega a quella dei vecchi fratelli McPheron, che da sempre vivono in solitudine dedicandosi all’allevamento di mucche e giumente.
Come in Benedizione, le vite dei personaggi di Holt si intrec ciano le une alle altre in un racconto corale di dignità, di rimpianti e d’amore. In particolare, in questo libro Kent Haruf rivolge la sua parola attenta e misurata al cominciare della vita. E ce la consegna come una gemma, pietra dura sfaccettata e preziosa, ma anche delicato germoglio.
Questo libro è per chi ama spostarsi solo con il pensiero, meglio se in poltrona e sotto una coperta a scacchi rossi e blu, per chi riesce a sentirsi a casa anche solo con una finestra aperta sul cielo, per chi cerca su google maps i luoghi dei libri, meglio se immaginari, e per chi ha deciso di affidarsi al tempo, nella convinzione che lo spazio possa sempre tradirlo.
(Ed. NN Editore)

Canto della pianura - Audiolibro - Haruf